mercoledì 22 maggio 2013

Un agosto fichissimo.

Un ritratto in inchiostro del mio trascorso Agosto 2012.
 
 
 
Agosto! E una pensa... wow si dorme, ci si rilassa, si fa quello che nei restanti 11 mesi all'anno una in genere non fa, per i più svariati motivi, lavoro, lavoro, lavoro e ancora lavoro... e inizia la disamina: al mare tutto il giorno finchè il sole dello Ionio non ti arriva sotto i piedi, e lì non c'è n'è più, finchè l'acqua salata non ti macera la pelle tanto sei stata a mollo, finchè la sabbia ti si è infilata dappertutto ed anche nelle mutande e quindi poi vai a casa, indecentemente arsa dal sole. E questa è proprio la prima cosa in assoluto che ti proponi di fare a mò di rosario tra le dita ogni santa mattina che i tuoi occhi vedono la luce del sole, e l'unico neurone del tutto furioso ti strilla dall'orecchio.." Mare". La disamina continua, che mica ancora siamo arrivati da qualche parte... " e tra te e te, appena hai la parvenza di aver chiuso con gli impegni di lavoro, con il sig. Tal dei Tali che ti ha assillato tutto l'anno per la quasi stessa faccenda, per l'altro cliente che ti dice " io una come lei avvocato non l ho mai incontrata e poi siamo ad agosto e tranne l'acconto sulle spese non hai visto un euro, con l'altro talmente ligio e attento e scrupoloso e rompicoglioni che non se ne può più, che ti chiama a tutte le ore del giorno o quasi per augurarti ogni bella cosa del mondo, e " ma avvocato.. quella mia pratica a settembre la risolviamo no?.. manco fossi Mago Zurlì"!.. Insomma tu continui a sperare, ad augurarti che ce l'hai fatta, le tante sospirate vacanze sono giunte, tutti i tuoi appuntamenti si sono esauriti e quindi leggo, parto, vado a ballare, mi cuocio al mare, approfondisco quell'argomento che mi interessa, scrivo un libro, apro un blog, mi spupazzo la nipotina, vado a farmi un massaggio, vado in barca, mi sciroppo un pò di ricci al tramonto, nuoto fino alla famosa boa di turno ogni giorno, mi lesso al sole sul materassino matrimoniale ad acqua. E invece fioccano le telefonate ad Agosto, la gente si incidenta più ad Agosto... in bici, in auto, in triciclo, in carrozza, in barca, in aereo, sulla scopa volante che negli altri mesi dell'anno, la gente si separa ad agosto, più che negli altri mesi dell'anno, bè l'ormone è bello sveglio e la merce è in bella vista sul bancone, certi pezzi di manzo che non fai mica fatica ad incartare e quindi la fidanzata, la moglie, la compagna, quel surrogato di mezza mela che uno ha tanto faticato a tenersi accanto sai che facciamo... molliamola va e andiamo dall'avvocato! Non hai quasi idea di cosa non accada ad Agosto. Tu sei in macchina che vai al mare e ricevi la telefonata di un tizio mai sentito prima che ti dice che gli hanno sospeso la patente senza appello, autovelox.. ma dico io no??... perchè l'estate invece di correre uno non si rilassa?!... Insomma la tua agenda si riapre come per un arcano sortilegio di una strega tiranna del tempo, ma magari generosa di danaro, perchè no?!?.. eh perchè no, perchè vuoi partire, o magari semplicemente vuoi restare ma vuoi chiudere, staccare, andare in vacanza da tutto ma non da tutti. Agosto....... wow!!!...... Un anno più vecchia, tanti buoni propositi come all'anno nuovo, tanti regali da scartare, tanti affetti che contano, affetti in bilico, affetti punto. Agosto con quella voglia di relax che ti spalmi sul lettino e dici" adesso mi rilasso con Capossela, l'ultima di Biagio, tormentone estivo per eccellenza, Vasco rossi, Negramaro, Paolo Nutini di cui ancora mi porto dietro il cruccio di sta suoneria...... che non ho più sul cellulare, " Candy" non c'è verso al mondo di riuscire a scaricarla, le ho provate tutte, mi sono pure affibiato un abbonamento indesiderato ma quella meravigliosa suoneria non si attacca al mio dannato telefonino. E qui ci aggiungerei bello nero su bianco e a caratteri cubicali, un ottimo motivo per tenersi il vecchio telefono del nonno, ormai caduto in disuso, imperversano gli Iphone che però pare se la intendano solo con gli Iphone, io sti rapporti d'elite non li ho mai capiti, fatto sta che quella gioia infinita che provavo appena suonava il mio cell appartiene alla preistoria, che poi a chi mi chiamava credo risultasse quasi antipatica, atteso che appena il mio telefono accennava a suonare, cominciavo ad intonare la bella canzoncina e ad improvvisare un balletto ritardando volutamente la risposta alla chiamata e magari mi interessava pure sentire chi era dall'altra parte, non quanto Nutini, che continua a mancarmi, ma spero ancora in un miracolo, un gesto divino, la provvidenza, non quella dei Malavoglia ovviamente. E volutamente divago, ormai è un nutrito vizio, divago sempre, la mia testa vaga leggera tra le nuvole, sarà una deviazione comune a chi scrive. Nella realtà delle cose è proprio questo che volevo, che voglio, che era nei miei piani fare quest'estate oltre a ringraziare Dio per tutti i doni che la magnanima provvidenza vorrà dispensarmi, tanti. Scrivere è proprio tutta la mia vita, non riesco quasi a tradurre in parole, quella strana febbre che mi assale delle volte, le dita fluttuano sulla tastiera del pc con una velocità impressionante, e disegnano in lettere i miei pensieri che si dipanano fluidi. Agosto, scrivere. Dormire?... Un vero optional, un accessorio. Cmq sono davvero fortunata, aggiungerei, se consideriamo che l'insonnia mi viene a trovare e mi fa fare quello che amo di più al mondo, vomitare pensieri in inchiostro. Che poi il getto è pressochè inarrestabile, travolge fatti, cose e persone, ha la priorità assoluta su tutto ciò che può scatenarsi nella mia mente curiosa e ostinata. E quindi non dormo e non mi pesa, le mie notti d'Agosto, si spera non tutte, io scrivo. E c'è che dopo che scrivi, è come se hai letteralmente svuotato una parte di te, il tuo cervello torna in apnea, e poi l'incredibile è che si riempie di nuovo e di talmente tante cose che senti quel bisogno irrefrenabile di svuotarlo di nuovo, e non c'è un tempo determinato, una scadenza temporale, accade, il fiume è in piena e rompe gli argini e va. Io mi sento felice quando scrivo, ma di un felice che non so quantificare, è una gioia tutta viscerale e sotterranea che riemerge e ti riempie dalla punta dei piedi fino alla cima dell'ultimo capello, ti riempie e non ti svuota mai, perchè non avverto quella fatica di non riuscire a scrivere, mai, nel senso che semplicemente quando non sento quel bisogno che mi chiama, non scrivo e basta. Mi piace scrivere perchè la scrittura mi consegna al mio mondo interiore ed ogni volta è un pacchetto diverso, è una scoperta diversa che mi scopre. E' felicità, la tocchi, la percepisci, la senti, ti investe e ti invade, non ti molla mai, ti tiene al caldo, ti cura. Uno scala l'Everest, sfida la profondità degli abissi, plana nel vuoto, si cura, cura l'anima, cura le proprie ferite, si riempie, è un orgasmo magari plurimo, è come stare nel ventre materno, ci si sente protetti, al sicuro. Scrivere mi fa sentire così con l'emozione a palla che mi fa tremare il cuore.

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