lunedì 30 dicembre 2013

Happy New Year!!!

Questo è il personalissimo Augurio di Voglie Letterarie per voi tutti. Che abbiate il coraggio e la voglia di vivere a pieno e assaporare ciò che di bello passa di qua, perché le cose ti capitano, così all'improvviso capita che abbiate il culo che passino dalla vostra vita e afferrarle e perderle è un attimo. Il tempo fugge via tiranno e non torna indietro. Il vecchio anno sta licenziandosi per lasciare spazio al nuovo, a tutto il nuovo che passerà di qua e a tutto il vecchio che merita di restare. Carpe diem a tutti Voi per un 2014 di emozioni che parlano quanto sa farlo il mare, in silenzio.

martedì 24 dicembre 2013

Tante Voglie di Auguri a tutti voi.

La super cena della Vigilia è arrivata! E' cominciato già da ieri, e per i più ritardatari da stamane il via vai per gli ultimi acquisti. Questa sera siederemo davanti ad una tavola imbandita con ogni ben di Dio e festeggeremo, si spera uniti, il Natale.
Io di Voglie letterarie non faccio testo, sebbene abbia un sorriso stampato sulla bocca a mò di francobollo 364 giorni all'anno, bè il mio costume natalizio è la malinconia e lo indosso a pennello senza cruccio. Stamattina sono uscita in giro coperta di panni fino al collo e ho respirato l'aria gelida della vigilia, col cuore colmo di speranza, ho scambiato gli ultimi auguri, ho comprato dal fruttivendolo un po' di fragole, more e ribes rosso per la mia cena di Natale, ho portato il mio vecchio compagno peloso a farsi bello  e sono tornata a casa. Uscendo dal supermercato con le buste della spesa ho visto un omone di colore, con un cappotto giallo, perso nel suo cappuccio che tendeva un cappello vuoto con la mano destra, ho pensato che anche per lui domani sarà Natale e per tante persone cui manca qualcosa o qualcuno, domani sarà Natale. Ho pensato che dovrebbe mettersi a lavorare e che non meritasse le mie monete, poi un altro pensiero ha preso il sopravvento e ha vinto, e il pensiero era che non avrebbe potuto prendermi in giro a Natale, o che forse resto una consapevole ingenua anche a Natale, forse. Voglie letterarie vi augura un Natale di gioia, di serenità, di godimento, di voglie che trovino giusto appagamento e realizzazione.

giovedì 19 dicembre 2013

Un'incontro speciale.

 
Il Natale è qui, puntuale, inesorabile come sempre. Gli ultimi frenetici giorni convulsi prima del 25 dicembre 2013, le scadenze sul lavoro che non si ha più voglia di rispettare perchè senti incombente quella necessità che l'occasione ti offre, di staccare la spina da tutto, di prenderti un pò di tempo per te, per le tue cose, per la tua vita, di fare un respiro lungo dei giorni che poi ti permetta di ricominciare,  lasciare spazio a delle emozioni che una quotidianità  piena di cose da fare non ti concede. Ti concedi tu, a te stessa, pensi che sia un buon momento per trovare pace, rilassarti, dimenticare, magari in un posticino tranquillo a pochi metri dal mare ascoltandone solo il rumore. Il Natale amplifica, amplifica tutto, le mancanze, le assenze, amplifica finanche le presenze, fortifica quei fili sottili ma resistenti che non riesci a tagliare perchè in fondo non lo senti davvero o non lo vuoi, ti fa sentire enormemente solo in mezzo alla folla di gente convulsa e scostante alla ricerca spasmodica dell'ultimo regalo e tu incedi tra questa folla incurante a passo lento. Il Natale ha un senso, ce l ha sempre, e ognuno di noi si chiede quale possa essere, di anno in anno, si guarda dentro con una bella lente e cerca di coglierlo, cerca di capire cosa non va, cosa vuole davvero. Il senso del Natale è nel profondo di ognuno di noi, non è nella corsa ai regali, e qui potrei elencarvene a bizzeffa, ma non ne ho la voglia. Forse ci sono quei pensieri futili, leggeri e per carità legittimissimi, per aprirsi una parentesi di piacevolezza dal resto, da tutto quello che ci fa ogni giorno faticare per restare a galla, tra emozioni che non capiamo, matasse che non riusciamo a sbrogliare, difficoltà legate alla quotidianità, desideri di una stabilità emotiva e reale che naufragano, ci sono quei pensieri, che sono come carezze che ci facciamo, e quindi un'occasione carina per stare insieme agli altri, una festa, un vestito da indossare che metta in mostra tutta la bellezza di cui si è capaci, quelle scarpe col tacco 12 che hai visto nella vetrina da giorni e che puoi comprare, quel giocattolo ultratecnologico che farà impazzire di gioia la tua nipotina e che non vedi l'ora di regalarle perchè non resisti davanti ai suoi occhi che brillano, davanti alla sua foga di baci e di abbracci che ti riserva ogniqualvolta le porti qualcosa, perchè ti senti irrimediabilmente felice quando dai, quando riesci a farlo, ti senti veramente paga. E' solo che a volte non ce la fai a dare quello che vorresti, quanto vorresti, a volte ti richiudi in un guscio costruito ad arte che lascia intravedere solo il freddo del vetro che lo ricopre, un guscio che tu vorresti si schiudesse, ma serve il calore necessario perchè ciò avvenga, non puoi farlo da solo. Per me è questo il senso del Natale, è riuscire a dare, è nello scambio dare - ricevere, poi può trattarsi di un sorriso, di una stretta di mano, di un abbraccio, o di un bacio infinito, ma è nel saper dare, nel riuscire nonostante le nostre resistenze dettate dalla paura di scoprirsi troppo, di essere respinti, vulnerabili e fragili, a lasciarsi andare, ad emozionarsi senza tenere troppo le briglie della razionalità su on. Il Natale è l'incontro con l'altro, è quel ritrovarsi a metà strada camminandosi incontro.

sabato 14 dicembre 2013

IncontrArTi.....

 
 
Domenica 15 dicembre l'incontro con l'arte conduce... al Womb!
"IncontrArti". Un evento dal forte gusto artistico e culturale si terrà nelle sale del noto club salentino Womb (Strada Vicinale Bernardini s.n.c. 73020 Cavallino, Puglia, Italia)  dal 15 al 18 dicembre,  dalle ore 18 alle ore 23. 
Nella loro diversità e poliedricità di stili  23 artisti,  convergono  e si  raccontano attraverso le loro creazioni in un modo originale e personalissimo. Da qui il nome, nonchè tema centrale dell'evento, " Incontrarti" che rappresenta l'incontro con l'arte, con arti diverse  accomunate da un unico ed universale linguaggio in grado di parlare a tutti e giungere ovunque. Ebbene in questi giorni vi si offre preziosa l'occasione di godere di quest'incontro personale e intimo, di trovarvi in un club che diventa un museo d'arte diffusa, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia al teatro, al fumetto, all'arte grafica. Gli organizzatori e componenti di Free Labs, vi fanno questo regalo di Natale, un viaggio nel mondo dell'arte e delle sue emozioni senza pagare il biglietto. Buon Vernissage a voi e a Voglie letterarie.

 

mercoledì 11 dicembre 2013

La nuova malattia sociale sarà l'intelligenza.

C'è un giochino che talvolta mi piace fare con i libri, vi spiego meglio, li apro a caso e leggo la frase o il periodo dove cade l'occhio. Ed è come se nel momento stesso in cui lo faccio, facessi una domanda mia del tutto personale e volessi una risposta a questa domanda, che io non mi so dare, e la delego al caso, la lascio lì in balia di un'occasionale apertura di un libro e in qualche modo l'effetto arriva. E' un pò lo stesso giochino che faccio quando mi fermo al tabaccaio per comprare le sigarette e compro i baci perugina, ne scelgo uno a caso e spero di trovarvi dentro l'oracolo di Delfi. Non saranno giochini adatti alla mia età, ma chi se ne frega, stranamente sarà un caso, o forse no, ma io una risposta alle mie domande la trovo sempre, e sarà una fortuita coincidenza, ma poi la stessa risposta che mi arriva si traduce in qualche cosa che mi serve. Non lo so, magari funziona solo con me, comunque sia provateci, non si è mai troppo grandi per credere in qualcosa. Chilometrica divagazione a parte, oggi sono un pò congestionata sotto tanti punti di vista, e quindi, mi sono presa una pausa dal lavoro pomeridiano previsto, ma non una pausa dalla scrittura, quello non mi riuscirà mai, credo e spero. Stavo fissando lì poggiato vicino all'abajour della mia scrivania il libro del momento, del mio intendo, quello ritrovato e l'ho aperto a caso, alla pagina 221, ( chi ce l ha può verificarlo, chi non ce l ha lo compri per verificarlo), e mi sono messa a leggere così per puro diletto, senza trovarci una risposta come col solito giochino, (è un periodo questo in cui non ho domande da fare, non ho delegazioni importanti, forse perchè quello che c'è da sapere lo so già e mi basta, o comunque sia me lo faccio bastare, ennesima divagazione alla Diego De Silva, scrittore che devo dire mi garba un sacco). Mi sono subito messa a ridere di gusto, ah voi non ve lo figurate neanche quanto divertente sia addentrarsi in quest'avventura, ve lo consiglio come regalo di Natale a voi e a qualcuno che volete far ridere, divertire, incuriosire, appassionare, fate un pò voi. Comunque sia visto che di questi tempi va di moda la condivisione, sono generosa e vi riporto la pagina sorteggiata a caso che mi ha dispensato un'allegra risata, dato che del tutto casualmente mi è parso di cogliervi una certa "non so chè" di connotazione letteraria.
" L'umanità, con tutta evidenza imperfetta, non ha ancora concluso il suo ciclo evolutivo. In un prossimo futuro, magari solo per comodità, i genitali dei due sessi saranno al posto oggi occupato dalla testa, e le bevute, sempre meno necessarie, le faremo sotto la cintura. Il che consentirà a giovani e meno giovani di incastrarsi  a dovere senza preliminari romantici e senza quel defatigante armeggiare con cerniere lampo e bottoni. In altre parole, gli umani saranno in grado di stabilire quello che Forster chiamava un "semplice contatto" aspettando che scatti il verde al semaforo, in coda al supermercato, sulla panca di una sinagoga o di una chiesa. Tanto il brutale " fottere" quanto il più delicato " fare l'amore" lasceranno il posto alla " capocciata", e a frasi tipo, oggi passeggiando per la Fifth Avenue ho incrociato una bona pazzesca, e le ho dato una bella capocciata. L'aspetto sorprendente di questa evoluzione culturale è che i luoghi proibiti dove si daranno convegno i peccatori  sbottonandosi la patta o calandosi le mutande per fare due chiacchere come si deve non saranno più i bordelli o i casini che dir si voglia, ma le biblioteche, sotto costante minaccia di chiusura a opera della Buoncostume letteraria. E la nuova malattia sociale sarà l'intelligenza. quando tutto questo accadrà, ricordati che per la prima volta lo hai letto qui. Tratto da " La Versione di Barney di Mordecai Richler"
 

Love is in the air.


Ci sono delle cose che ami, le ami punto. Se ti fermi a pensare perchè le ami ti rispondi che non lo sai, perchè tu puoi facilmente elencare una miriade di motivi e dare un alibi a questo amore, ma sono una miriade di motivi che non spiegano alcunchè. Tu ami qualcosa o qualcuno perchè è così e basta, e non puoi farci proprio niente, non puoi obbligarti a un non amore. Come dice Benigni, l'amore è come la morte, " non puoi essere poco morto o troppo morto, così come non puoi essere poco innamorato o troppo innamorato, o lo sei o non lo sei, o sei morto o non sei morto"! E già nel momento in cui ti soffermi a chiederti se ami o no qualcosa se ami o no qualcuno, hai già la risposta, perchè quando ami qualcosa o qualcuno, quella di interrogarti non è un operazione che fai.  Ci sono quei tipi di chimica che sbocciano a prima vista, sono vere e proprie alchimie di elementi, di materia, di pelle, odori, non lo so dire, quello che so è che un alchimista c'entra sicuro, perchè quando hai quell'odore lì o quel sapore, è come se questi venissero subito captati e trattenuti da dei sensori da qualche parte, e restassero nella loro essenza intatti e inalterati, e in quel momento il tuo cervello ne è inebriato, completamente soggiogato e schiavo. Queste persone, queste cose qui, ti scatenano un imput e tu puoi fare tutto e il contrario di tutto razionalmente per non amarle, ma proprio non ce la fai a stare senza. Sono il miele sul formaggio, il cherry sul riso, la marmellata di amarene nel cornetto, il sale necessario nella pasta o non ti sa di nulla, il libro fisso sul comodino, quel post-it colorato sulla tua agenda che ne spezza il pallore delle pagine, il cd di Grignani che ti spari a palla per fermare i pensieri,  quei pugni che sferri nel vuoto dell'aria durante una lezione di aerobica free style. Lo sai che l'amore è intorno, proprio come quella bella canzone " Love is in the air" di Jhon Paul Young, l'amore è in tutto ciò che facciamo, è in tutto ciò in cui siamo veramente presenti a noi stessi, come se facessimo un appello e fossimo sempre lì pronti a vivere quel momento.  Love is in the air, soffia in quest'aria gelida di dicembre, ti si muove accanto e tu devi solo afferrarlo, trovarlo in tutto quello che fai. Io ho ritrovato un vecchio amore, l'ho ricomprato, l'avevo prestato e non è mai tornato indietro, forse perchè era necessario che in questo tempo in cui non l' ho avuto, in tutti questi mesi in cui è stato assente, in cui non ho sfogliato quelle pagine, non le ho imbrattate con la penna, non l'ho guardato campeggiare dietro la sua copertina rossa dalla libreria, non ho incrociato quello sguardo un pò perso e maledetto dell'autore che ti fissa, magari comodamente adagiato in poltrona e con un wisky in mano che non cogli, ma che di sicuro c'è, mi mancasse e mi mancasse talmente tanto, come sanno fare solo quelle cose che ti entrano dentro per un qualche motivo e che non puoi permetterti mai il lusso di perderti. Adesso quello spazio nella mia libreria è di nuovo occupato e ogni volta che vi volgo lo sguardo avverto un senso di pienezza intorno, so che è li e che è mio, so che per quanto non è quello il libro che ho letto, visto che questo qui è nuovo di zecca e non l'ho posseduto, l ho solo ancora sfogliato, mi riporta in un baleno a tutte quelle emozioni che ho provato leggendone le pagine, e credo, anzi sono certa che lo leggerò ancora, perchè è come quando fai l'amore con qualcuno che ti piace, non ti basta mai una volta sola.

lunedì 2 dicembre 2013

Benvenuto Dicembre.

Il mio blog ha messo il vestito delle feste, il Natale è dietro l'angolo, per l'appunto. E diamo pure il benvenuto a dicembre, il mese che ce lo porta. Quest'anno, pare sia arrivato gonfio di pioggia, piove da ieri, non che io abbia qualcosa contro la pioggia, anzi vi dirò, mi piace molto quando piove, per ragioni tutte personalissime e per ragioni pratiche, l'acqua fa bene, le piante bevono e anche gli animali, quelli randagi intendo, chissà forse bevono anche le persone, i clochard per esempio, raminghi e solitari sotto qualche ponte. La pioggia è una benedizione del cielo, ma ci sono rari casi in cui così non è, e sono quelle eccezioni che preferiremmo non si verificassero, in cui pioggia equivale a calamità naturale, in cui viene associata alla perdita, di vita, di speranza, di sicurezza, e l'allerta meteo di questi giorni ci ha messo addosso un pò di ansia, un pò di legittima agitazione, del resto si sa l'attesa di una previsione statisticamente attendibile può fare di questi effetti.  
Ora il cielo è plumbeo e denso di nuvole, e di certo non lascia presagire il sereno. Anzi, a dire il vero, mentre scrivo, piove, un pò come ieri, la pioggia cade a intervalli, fitta, è tutto un vociare, ha la voce grossa la pioggia e si spera che smetta. Proprio ieri facevo un'osservazione, la pioggia fitta mette a tacere i pensieri. Dicembre e' un mese ricco di cose, forse troppe, troppo rumore intorno, luci, addobbi, tutto è necessariamente in festa, ma magari non è proprio sempre così, anzi. La corsa all'albero, per esempio, i nuovi addobbi, questa frenesia nell'aria e magari tu l'albero non l' hai nemmeno ancora fatto, e poi chi l'ha detto che lo spirito natalizio sia in queste cose qua. Forse, quando eravamo piccoli, c'era davvero quell'attesa, cominciava da Dicembre, io personalmente ho scritto lettere a Babbo Natale fino all'età di 16 anni, chiedendogli una lista lunghissima di cose improponibili, scrivevo, imbucavo e speravo, eppure sapevo bene già da un pezzo che non esisteva sto buffo vecchino grasso e goffo con la barba, però mi piaceva crederlo, e mi piaceva credere che stesse davvero provvedendo a rendermi felice. Ora ci pensi da sola a provare a renderti felice, ci possono pensare le persone intorno a te, più o meno, ma la tua felicità dipende solo da te. Per essere felice devi mangiare cose buone, pensare cose buone, vivere cose buone, cose sane e lasciare da parte quello che già sai che non è sano e non è buono, in altre parole devi volerti bene per essere felice e smettere di girare e girarti in tondo. Eh a parole siamo maestri con i fatti ci perdiamo in gineprai senza uscita, e il Natale mica ci aiuta in questo, anzi, sono dell'avviso che il Natale amplifichi di molto la nostra dimensione umana, è come se fuori dalle feste, quello che siamo e che viviamo se ne resti bel bello nel suo angolino all'ombra, poi per le feste si accende un bel faro dritto sulla tua dimensione umana e disagi, solitudini, cure, bè hanno una bella amplificazione, di botto così di volata da 1 a 10, in un baleno, come sulle montagne russe, solo che non ci volevi salire, e quindi visto che sono queste luci esterne che si proiettano su di te, tu vorresti andare li e spegnerle tutte. Cioè non che io voglia fare la guastafeste, ma voi ditemi un pò dov'è che sta scritto che a Natale una deve necessariamente stare a 1000, no grazie, io mi limito a starci, punto. Questa forma di indiretta amplificazione mi spaventa un pò, e poi non parliamone proprio della sigla " E' Natale e a natale si può fare di più, è Natale e a Natale si può dare di più".. ma cosa vuoi fare a Natale che negli altri giorni non fai, cosa vuoi dare che negli altri giorni non dai?.. Bè magari sto un tantino messa meglio di chi ascolta sta sigletta e apre i rubinetti, non sta ancora accadendo per il momento. Insomma mentre l'anno scorso ricordo che postai un pezzo su un social network con una foto con tanto di balcone con su scritto " Buon Natale un cazzo", quest'anno mi pongo su una moderata via di mezzo, niente perbenismo finto a tutti i costi, che poi magari sarà questa la visione matura del Natale, poi una cosa fantastica c'è, quest'anno è il primo Natale del mio blog, il suo primo Natale, bè è un evento da " rosso sul calendario". Poi comunque diciamo che queste sono solo le prime acerbe impressioni, in fondo siamo solo al 2 dicembre, fino al 25 terrò ben dritte le antennine, come le renne di Babbo Natale.