mercoledì 25 luglio 2018

La trasmutazione del letame in oro.

" Spalare letame", forse è meglio definirlo con il suo vero nome, "merda", spalare quintalate di merda. E' questo che negli ultimi mesi sta facendo la mia anima e il mio cuore, sta spalando tanta merda. Come se bastasse. Qualcuno ti racconta di te qualcosa che ti rompe dentro, ti apre in due come quando, senza alcuna pietà, un cacciatore squarcia in due metà esatte il ventre di un cervo che ha catturato e gli strappa il cuore. 
Mi sento proprio così io, adesso, aperta in due metà esatte che insieme compongono un conflitto, fomentano il tormento. La paura è il nemico peggiore, la paura che ti scaglia addosso scariche elettriche di ansia e ti lascia senza forze, ti stende, ti mette ko.
Oggi ho letto un articolo che si chiama " la trasmutazione del letame in oro" e ho pensato che voglio assolutamente farlo, che voglio trasmutare queste palate infinite di merda in oro colato, solo che non so come farlo, è come se avessi le mani legate, dietro la schiena, come se qualcuno mi avesse rapito e legato le mani strette, in una stanza senza luce.
Come si fa a far mutare la merda in oro?.. Da dove diamine si parte?.. Da questo momento, da questo unico, irripetibile momento, che dovrebbe mettere a tacere il tormento, sciogliere quel nodo che serra l'anima e scatena il pianto. Forse vivere ogni giorno spegne il tormento, affondare ogni giorno e risalire doma il conflitto. Credo che si chiami empasse, cazzo quanto ho sempre odiato questo termine, che non sembra neanche appartenere alla lingua italiana, " empasse". 
<<Cosa ti inventi nell' empasse, mentre ti sembra di morire, di diventare una cosa inanimata, una cosa che non respira più, nella morsa dell'ansia>>?.. Niente, sopravvivi, sperando che con te in piena sbornia emotiva lo facciano i tuoi neuroni.
Che reggano allo sconquasso emotivo, a tutto questo irrisolto che tinge la tua vita, la tua fichissima, strameravigliosa vita, che lo era in ogni cosa, in ogni battito, in ogni respiro, e tu, cazzo, hai scritto tanti post su questa vita meravigliosa, che ti sorprende, che ti stupisce, che ti avvolge, che ti accarezza, che ti concupisce, hai scritto km di inchiostro, senza smettere mai di decantarla, quella vita che anche quando hai perso il bandolo della matassa, hai smarrito il filo del gomitolo di Arianna, bè ti ha sbattuto, sempre, inevitabilmente in faccia, la sua magia, la sua bellezza.
Poi, l'empasse, a un tratto sul sentiero, sulla strada, sulla tua, tanta merda, quintalate, e di quella che puzza, che si attacca sotto le suole delle scarpe e ti incolla al pavimento e lascia le impronte.
Ne senti il tanfo, tutto intorno a te, e ti chiedi da dove arriva, quali mandrie di vacche grasse te l'hanno lasciata lì, ammassata sul sentiero, e hai paura.
Che resti lì, che ti resti attaccata alle suole, che resti sul tuo sentiero. Forse c'è che hai bisogno di aiuto per spalarla via tutta, ti serve una squadra ben equipaggiata, e poi una disinfestazione seria, di quelle che non lasciano scampo a creatura alcuna, ti serve.
Ma la trasmutazione del letame in oro, non so, non riesco davvero a capire come si possa fare.
Si parte, forse, dal vedere quella merda, non poi così merda, non poi così putrida, così puzzolente, si parte da qualche parte per arrivare da qualche altra parte. 
Forse è necessario cambiare qualcosa, prima che qualcosa cambi te, ma cosa?
I fiori, le piante, gli alberi sono lì piantati sulla terra, i petali, le foglie, le fronde si agitano al vento, si bagnano sotto la pioggia, conoscono le intemperie, le rigidità del clima, la siccità, il freddo, il gelo, la neve, ma resistono, non fanno nulla, forse respirano e basta.
Che farebbero davanti a vagonate di merda?
Forse la trasmuterebbero in oro!