domenica 19 maggio 2013

e....se...!




 
 
... La nostalgia sa di qualcosa che non conosci finchè non la senti in bocca. Ha un sapore amaro come il fiele, poi quando si spalma bene sul palato diventa quasi dolce, come se avessi appena mangiato un buon cioccolatino e quella sensazione di dolce ti è rimasta ferma sulla lingua, fino a sfumare lentamente. Ma la nostalgia non sfuma così. E' come se all'improvviso si riempie di amaro d'un tratto, un amaro che non sopporti, ti servirebbe un qualcosa di forte per mandarlo giù, un buon bicchere di qualcosa che sia forte abbastanza da spegnere l'amaro, da anestetizzare la lingua e fugare la nostalgia. Quando questa bestia morde, bè fa male, brucia nel petto forte, come quel rum che hai mandato giù, solo che quello ti accende un focolaio di piacere giù in fondo e pensi che sei al sicuro, al caldo, un caldo che scioglie e stordisce, invece la bestia continua a mordere e a bruciare e senti che non ti molla, finchè non ti molla. Poi sfuma. E' dolce nello sfumare, ma lenta, se non fosse così lenta sarebbe anche sopportabile. La nostalgia strugge e t'infiamma e tu sei lì che inizialmente la osservi mentre lei si fa i cazzi suoi, poi la combatti e le dici chiaro di andarsene un pò affanculo, poi la tieni perchè ti apre qualcosa dentro che ti arriva al cervello e ti dice quello che magari già sai, ma che devi dimenticare. Sai che lei torna, sai che nel bel mezzo della notte ti sveglia, sai che a un certo punto la odi e a un certo ancora non puoi farne a meno, così come sai che poi se ne andrà, come fanno tutte le cose. Se ne andrà anche lei, magari un bel giono col sole, non la vedrò più arrivare. Ci sono nostalgie e nostalgie, nostalgie che ammalano e tornano, nostalgie che ti prendono e poi muoiono, quelle che muoiono non passano dal cuore e benchè meno dicono qualcosa al cervello. Te ne andrai col sole caldo dell'estate, forse mi lascerai prima, e non ti verrò a cercare, mai. Qualcosa me l'hai detta, la dici sempre quando mordi, solo che delle volte conviene non sentire, volgere lo sguardo altrove e tapparsi bene le orecchie. Tira vento quando lei c'è, ed è un vento freddo, eppure non è figlia dell'inverno, arriva quando vuole e quando vorrà se ne andrà. Capita che te la ritrovi proprio lì nelle orecchie, densa e amara in una canzone, tra le righe di un libro che ti metti a leggere un pò per noia, un pò per diletto e persino in un game cui ti attacchi solo per mandarla via. Capita, capitano tante cose, tra un pò, ma proprio a breve capiterà perfino la pioggia col sole. Poi c'è che la nostalgia prima di andarsene, dopo che ti ha stretta ben bene nella sua morsa, ti fa sorridere, perchè tu sai perchè è venuta, come sai che non puoi farne a meno, ma ti scrolli di dosso quel pensiero e vai verso una strada soleggiata, incedi con aria frettolosa, ma sai già che te la ritroverai alla prossima fermata e lì la ignorerai di nuovo, passerai oltre e sorriderai. Sai che lo farai, perchè non puoi fare altro che osservarla mentre ti cammina accanto o te la ritrovi di fronte, o ti segue o ti abita dentro. Poi arriva quel giorno che se ne va e magari proprio quel giorno lì capirai che la vuoi, finirà per mancarti e la andrai a cercare e non sarà più tempo. A volte, ma giusto qualche volta la nostalgia la vuoi.
 


 



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