domenica 30 marzo 2014

il frullatore.

Forse questo qua è il periodo degli elettrodomestici. Così ad un tratto arriva l'elettrodomestico time. E' un espressione azzardata, un italiano inglesizzato, và, mettiamola pure così. Bè giorni fa, davvero pochi giorni or sono ho sbrinato un frigorifero, un blog, un cervello, un cuore, e poi dopo solo pochi giorni li ho infilati in un frullatore. Come operazione logistica, molto senso non lo ha quanto dico eppure c'è tutto. Poi se proprio non ci credete, bè vuol dire che non vi è mai capitato davvero di infilare un cervello, un cuore e un blog in un frullatore, di certo non un frigorifero, come diamine si fa è praticamente impossibile, ma magari qualcuno mi dirà che si fa e come, ci sono frullatori robot enormi che contengono un frigo o un freezer, e siamo sempre allo stesso punto noi, non di certo la tecnologia avanzatissima. La mia attenzione va al frullatore in questo momento qui, alle varie tipologie e forme esistenti:partiamo da quello della nonna, il classico frullatore verticale a caraffa che ha una base con un motore elettrico, e poi quello ad immersione, piccolo e compatto, più maneggevole, ad uso d'uomo single, dotato di due o più velocità e di lame intercambiabili, utili per quelle funzioni come " montare la panna". In alcuni modelli -base del frullatore può alloggiare lo sminuzzatore, dedito a triturare e sminuzzare. Quello ad immersione lo vedo adatto per i subacquei, utilizzandolo si sentono più vicini alla loro passione, andare sotto, come ci vanno tutte le verdure, la frutta, che ci immergono dentro, lasciandola in apnea. Poi se proprio vogliamo parlare del gioiello che sbaraglia sicuro ogni concorrente, anche il più impavido al confronto, eccolo qua Mr Bimby, il plurilaureato e masterizzato, capace di tutto, multifunzionale, pratico e maneggevole, e poi carino, piccolo, compatto e sopratutto fa tutto. Il re della casa, orgoglio della sua ditta, la Vorwerk. Ora starete pensando che mi hanno assunta in una multinazionale di elettrodomestici per sponsorizzarne i prodotti ed esaltarne le qualità. Vi sto per deludere, io in casa ho solo il frullatore della nonna, niente robot o roba del genere e non lavoro per nessuna multinazionale, semplicemente ho in testa il frullatore e simili. Pensateci la roba un attimo prima è intera, poi basta un click, e viene vorticosamente, violentemente, irrimediabilmente risucchiata in un vortice di lame taglienti e si ritrova sminuzzata, macinata, triturata, è inconsapevole vittima di un passaggio quasi obbligato dallo stato solido, integro, allo stato poltigliasemiliquida, liquido, aereo. Un minuto prima sei una banana e un minuto dopo sei un frullato di banana. E' che il lasso temporale che intercorre tra l'essere una banana ed essere un frullato tu proprio non lo cogli, non lo vedi, accade, basta un click. Muta un equilibrio fisico, si ha uno sconvolgimento della particella materica, e sei sempre tu, banana o frullato. La stessa cosa accade con le emozioni, un attimo prima sei intera, un attimo dopo sei nel frullatore ed è una sensazione che ti piace, è come quando sali sulle montagne russe e non vuoi più scendere, deve essere così che ci si sente in un frullatore, qualcosa ti sbatte e ti fa girare così vorticosamente che poi quando il frullatore si spegne e ti lasciano cadere in un bicchiere ti senti più frullato di banana del solito. Mi piace il frullatore, mi sconvolge, mi spiazza, a tratti mi spaventa, mi sconvolge le particelle materiche, ma mi piace il frullatore, più quando ci sono dentro che quando finisco nel bicchiere. Quando sei nel bicchiere sei un frullato, un succo, e hai la piena consapevolezza del tuo caos materico, vorresti rimettere le particelle in ordine, o forse no. Serve che un frullato realizzi di essere un frullato e si sa anche i frullati hanno i loro tempi, un pò come le banane. All'inizio nel bicchiere scende denso e schiumoso, ancora reduce dallo sbattimento, poi pian piano, molto piano, assume le sembianze di un frullato ex banana.

venerdì 21 marzo 2014

La primaVera sbrina.


Sono in un ritardo apocalittico con questo appuntamento qui. Non capitava da tanto. E' un pò come sbrinare un frigorifero la sensazione che mi assale.  Come quando sei li che togli le cose dal frigo, i cibi, i formaggi, le verdure, i piatti pronti e messi lì a tenersi, e poi decidi che va sbrinato il frigo, non lo sai bene se è in effetti arrivato il momento, il momento di far cadere tutto quel ghiaccio, di sciogliere le piccole e curiose stalattiti che si sono create col passare del tempo, non lo sai, però in un qualche modo provi a farlo e magari lo fai. Che poi, (piccola divagazione a parte) mi sa che ci sono quei frigoriferi della nuova generazione che basta pigiare un pulsantino e si sbrinano da sè, mi sa, ma magari sono appena caduta in errore e verrò corretta. Sbrinare è una locuzione verbale che non mi piace, da l'idea di qualcosa in accumulo, da l'idea di qualcosa che si è inevitabilmente depositato, che crea fastidio, disagio, ingombro, nei cibi del frigo, però è anche qualcosa che va fatta a un certo punto, altrimenti tutta quella brina esubera. So come si sbrina un frigo, non so come si sbrina un blog, credo servano un pò di parole calde messe lì a sciogliere il ghiaccio e magari quel processo lento ha inizio, le stalattiti si sciolgono col calore delle parole, le parole hanno un potere eccezionale, possono scaldare e gelare, ora è tempo di parole che scaldano e sciolgono. Oggi è il primo giorno di primavera. La primavera è un guaio, occhi che piangono senza motivo, la pelle che si arrossa, crisi asmatiche, il naso che cola, questo lo sanno bene gli allergici, lo so bene anch'io. La primavera è un pò come l'esordio di tutto, alberi in fiore, prati verdi, la natura è al culmine del suo fulgore, impantanata in un processo di fioritura e rinascita, è come se tutto intorno sorridesse, vi è una celebrazione esasperata del bucolico, la vita esplode matura. Gli allergici starnutiscono da un lato e la maledicono armandosi di fazzoletti e i romantici la celebrano dall'altro perdendosi in passeggiate bucoliche e lasciandosi cullare da pollini e profumi. Bè certo è che sarebbe un grosso errore logistico conciliare in questo periodo qua un allergico e un bucolico, a meno che non siano innamorati tra loro e quindi uno starnuto in più o in meno non potrebbe mai farli desistere dall'incontro. Perchè a primavera si sa, come recita il testo di una nota canzone " Mattinata Fiorentina" si sveglian le bambine e alle cascine messere Aprile fa il rubacuor e a tarda sera madonne fiorentine quante forcine si troveranno sui prati in fior".  Il giorno ideale per sbrinare un frigo, per sbrinare un blog, per sbrinare un cuore o un cervello, un giorno di primavera, il primo che ne sottende tanti altri che verranno via via più caldi, si spera scioglieranno residui di gelo, sbrineranno ben bene taluni paesaggi stalattitici rimasti lì a dispetto del primo tepore. Artemide è in agguato, ma nulla potrà contro la primaVera sbrina.