mercoledì 11 novembre 2015














San Martino.

La nebbia a gl'irti colli,
piovigginando sale
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mare

ma per le vie del bosco
dal ribollir dei tini
va l'aspro odor dei vini
l'anime a rallegrar

gira sui ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando
sta il cacciator fischiando
sull'uscio a rimirar

tra le rossastre nubi
stormi di uccelli neri
com' esuli pensieri
nel vespero migrar.

Giosuè Carducci.
 
Voglie Letterarie per augurarVi un buon San Martino, vi dedica questa filastrocca del Carducci che racchiude in sè quello che dovrebbe rappresentare questo gaio giorno. Uno spiedo che scoppietta sui ceppi accesi e l'odore aspro e forte del vino che viene dalle botti ubriache. La nebbia tipica della primavera di San Martino, un immagine quest'anno più fedele degli anni scorsi, le nubi rossastre di buon auspicio che tingono il cielo e tutti quei pensieri esuli che migrano nel vespro. si spera. Mai quadro più bello fu dipinto con i colori più giusti. Il vino scende giù nella gola e inebria i pensieri, copre come un velo di nebbia fitta la memoria, offusca la ragione ed è oblio tutt'intorno. Un oblio legittimo e legittimato per un giorno all'anno. La leggerezza cede il posto al peso di pensieri, responsabilità, impegni ed è subito allegria che con una compagnia complice si sublima. Buon San Martino a tutti amici di Voglie Letterarie. Abbiate cura di questa legittimazione alcoolica e brindate alla vita di ogni giorno.