lunedì 22 luglio 2013

Mind wandering.

 
Vi chiederete perchè non ho girato la foto nel verso giusto?.. Vi rispondo che ci ho provato per mezz'ora e poi ho desistito, del resto si sa i pc non sono come le persone, hanno dei tempi infinitamente più lunghi nel ricevere gli imput rispetto al nostro cervello, quando vuole s'intende! Mi ha sollevata di molto scoprire che qualcuno si è preso la briga di scrivere un opuscolo così interessante su questo argomento. Che poi è il mio argomento, si mio, perchè io sono spesso altrove, se tra le nuvole, negli abissi, in camporella, non lo so, non ci è dato sapere e poco m'importa, quello che è certo che io questa cosa qui la conosco bene, e a quanto pare non sono la sola. Ho perduto amici, non proprio amici nel vero senso del termine, occasioni, e forse mi sono persa momenti, proprio per questa cosa qui che si chiama distrazione. La gente mi accusa di essere altrove, di non ascoltarla sempre e con attenzione quando mi parla, ma non è così, non c'entra il livello di attenzione o interesse che io ripongo, perchè mi è successo di avere di fronte persone cui davvero ho tenuto e tengo, però cmq sia faccio fatica, delle volte, ogni tanto, il mio cervello va in pausa, migra, poi torna nel bel mezzo di una conversazione, e che magari mi interessa e molto. Insomma è come se avessi tante piccole antennine che captano segnali diversi, e si lasciano distrarre. In breve, non sono egoisticamente presa da me stessa, ma sono solo imperfetta, l'amore che ho per gli altri non ha proprio nulla a che vedere con le mie nuvole. A volte sono alla guida e mi perdo osservando qualcosa che cattura la mia attenzione e la seguo questa cosa qui come un segugio con lo sguardo, e voglio dire tengo alla mia incolumità al volante, eppure inevitabilmente un albero in fiore, un passante, un abitato, qualcosa desta e rapisce la mia attenzione per quanto vigile, comunque riproietto lo sguardo prima di sbattere. Oggi per esempio tornavo da studio e avevo parcheggiato a un pò di passi, quando passeggiando verso la mia macchina, ad un tratto, mentre mi accingevo ad uscire dal parcheggio si è offerta alla mia curiosa vista la figura di un vecchietto tutto in ghingheri vestito di bianco dalla testa ai piedi, compresa camicia e cravatta che camminava a passo lesto e addentava con un sorriso a 36 denti uno spuntino gelato alla panna.. eh ho subito sussurrato a me stessa ".. figurati se il gusto del gelato potesse stonare col resto". Cioè in quel momento ho pensato a un corto circuito nel cervello, ho pensato si trattasse di un illusione ottica, di un angelo, ho pensato tre miliardi di cose in un trimiliardo di secondi, mi sono chiesta come un tipo così singolare, elegante, bizzarro stesse passeggiando per le vie della mia cittadina. Ora i miei più vivi complimenti vanno a tutte quelle persone " diverse", singolari, che ti danno la possibilità di distrarti, di sorridere, di notare come facciano uno sfoggio maestoso della loro personalità. Io sono strasicura di averlo visto sto tizio qua e in quel momento guidavo o gli avrei dedicato uno scatto veloce e interessato. La distrazione è anche dimenticanza, e non va affatto bene, ti fa fare tanti di quei casini, e si spera non gravi la c.d. memoria prospettica, ovvero il prospettarsi nella mente di dover assolvere ad un compito o ad un impegno, ma ci pensano i post-it a salvarti il culo. Io li uso, oh se li uso, mi salvano ed è un salvataggio che mi piace. Kafka diceva che la vita è una perpetua distrazione, che non lascia neppure prendere coscienza di ciò da cui distrae e se non è una definizione della distrazione questa qui. Distrahere dal latino significa tirare di qua e di la, insomma nella mente c'è un omino che ti tira altrove. Quindi perchè congelare questo concetto in un' accezione negativa, non è così, e non lo dico solo io, lo dice pure la Brandimonte, in realtà colui che è distratto non ha mancanza d'attenzione bensì assiste sotto i suoi occhi al moltiplicarsi della stessa verso più stimoli esterni. Certo è, come recita un detto yiddish "non puoi ballare a due matrimoni con lo stesso sedere", quindi per quanti sforzi possiam fare, dobbiamo cmq scegliere quali agenti della mente in concorrenza far agire, insomma scegliere un matrimonio in cui dimenare sto sedere. Bè io appartengo a questa categoria qua, alle distratteMenti, mi accetto, delle volte mi incavolo, altre mi odiano, ma resto distratta e felice.


 

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