domenica 28 luglio 2013

Divagazioni con Bukowski.

E' il primo libro del Charles che leggo. Lo raccattai in libreria una sera di primavera che ero uscita a passeggiare le mie belle speranze in centro. Avevo una gran voglia di portarmi a spasso il cervello e di fare dei lunghi respiri, l'aria era dolce, preannunciava una primavera tiepida, ma era un falso presagio. Mi rilassa passeggiare da sola, fare delle lunghe camminate con me, chiamo i pensieri all'appello per licenziarli uno ad uno, li informo che vado a passeggiare e che non gradisco che si sia in troppi, l'aria poteva non bastare, la volevo egoisticamente tutta per me. E avevo una meta fissa, quella di sempre, quando passeggio da sola, la libreria. La serata scorre piacevole tra i miei neuroni alle bancarelle dei libri in promozione, il percorso è standard, mi avvicino, sguinzaglio la vista e la curiosità, le lego entrambe ad un pallone aereostatico e le lascio affanculo, andare. Me li corteggio tutti i banchetti dei libri, con una golosa agitazione di scoperta, scruto oltre la copertina, poi ci pensano loro a sedurmi ed io ci casco, è una seduzione sottile, arguta. Scelgo i libri, 2 dai banchetti e ancora affamata mi addentro in libreria e ci resto due settimane, si fa per dire, ma è incredibile lo stato d'animo che ho ogni volta che sono a caccia di libri, è sempre lo stesso. E' come se io non avessi il tempo necessario di leggere tutto, di scoprire tutto, di scegliere ciò che voglio leggere, che penso che la libreria chiuderà ed io resterò senza aver scelto o portato nulla a casa.
Cerco di non averla questa sensazione qui, cerco, perchè poi in realtà, puntualmente entrata in libreria, mi sussurro piano piano che ho tutto il tempo che voglio per fare una giusta scelta. E difatti dopo averla percorsa per lungo e in largo, mi vedo sotto il braccio con 5 o più libri, e torno a casa passeggiando felice, co sto sorriso bello fotografato sulla faccia come un trucco indelebile e non finisce mica qui!... La parte più pericolosa viene adesso, perchè una volta in macchina, eh... mica mi fermo, come fanno le persone normali e dotate di buon senso a curiosare magari con la lucina dell'abitacolo accesa. No! Mi metto in moto, alla guida, con la lucina accesa, mi piazzo i libri, uno ad uno sul volante e leggo mentre guido. Altro che guida in stato di ebbrezza, guida in stato di deficienza, però lo faccio e lo rifaccio. Così cominciò con Bukowski, una quasi lettura di stenti al semibuio. Bè mica tutte le storie hanno sti inizi così ortodossi.Poi subentra un improvviso lampo di buonsenso che viene a bussare al mio cervello idiota e mi dice che non è cosa buona e giusta leggere mentre guido, anche se vado a 10 km/h. Ma quante cose non sono buone e giuste??... Ohhhh!.... na marea eppure le facciamo, non riusciamo proprio a non farle, vediamo potremmo legarci le mani, anestetizzare il cervello, fare solo cose saggie, ripetersi a mo di cantilena stonata " Non si fa! non si fa! Non si fa!.... Eh... credo non ci riuscirei a non farle le cose non saggie, ma poi no... dico io se ci fanno pure stare bene, ma chi se ne frega!..La relazione : fare- stare bene, giustifica, motiva, legittima il tutto. Quindi se state bene, fate anche cose non saggie e dopo prendetevela pure con me che ve l'ho suggerito. Poi può essere che mentre le fate, incontriate qualcuno che vi mazzia per non farle e lo fa forse con troppa insistenza, e li per li, questo qui o questa qui la/lo odiate, ma se vi mazzia forse tiene a voi?... Bene, non lo capirete sul momento, la/lo odierete e detesterete mentre si mette sul cammino della vostra non cosa saggia come uno che vuole piantarvi un bastone massiccio tra le ruore del vostro carro, poi però capirete. sempre. Se c'è una cosa che ho capito è che le cose non si capiscono sempre nei tempi in cui si dovrebbero capire, ma si capiscono sempre, forse un pò dopo. Anche quel neurone ritardato ci arriva e magari chissà è ancora in tempo, o forse è ormai fuori tempo massimo. Quella poi è roba di destino. A proposito oggi sotto il sole dello Ionio che mi ha ustionato il cervello, anche con tanto di protezione 30 a palla che parevo la mummia egizia, leggendo Bukowski sottolineavo questa frase ".. così restavo a letto a bere. quando bevi, il mondo è sempre la fuori che ti aspetta, ma per un pò almeno non ti prende alla gola" Mi piace sto Charles qua, tranne qualche descrizione troppo descrivente e perchè no, diciamolo pure amico mio, oscena, è avventuroso, divertito, disperato, sboccato e insieme lirico. Tutto sommato è una buona compagnia. C'ha il pallino del sesso il tipo in questione, ma quello chi non ce l ha, forse solo chi bigottamente non lo dice. Pagine bukowskiane dense di sesso, hai capito il charles!.. poi dopo averti propinato con linguaggio di pratica sboccata km di inchiostro sulla " passera" passa alla speranza lui, e anche qui io sottolineo, (vabè sottolineare è una mia personale deviazione) ..." Ecco di che cosa ha bisogno un uomo.. della speranza! E' l'assenza di speranza a scoraggiare un uomo". Mah io ho divorato un bel pò di pagine, in factotum è un casinista, fa, disfa, viaggia, si ferma, riparte, distrae il cervello il tempo necessario per non realizzare la sua miseria. Poi ha quelle uscite di un'ironia talmente viva e matura che ridi di gusto mentre la leggi.  Mi ha invitata a bere, ha capito che stavo per morire sotto il sole e mi ha offerto un whisky in ghiaccio, con la premessa che non ci avrebbe provato. Pare ci frequenteremo per un pò, la cosa mi diverte, diciamo che se tiene a bada la sua depressione, mi offre buon whisky e mi porta a ballare, facciamo che lo reggo.

1 commento: