Io sono una che si appassiona ai casi e ancor più ai casi letterari. Nella " bella di matematica", c'è una cronaca minuta segnata da una costante vis comica della vita di un liceale a Treviso, al cospetto del terrore dell'intera classe per la prof. di matematica piovuta nel nord-est dal centro-sud. Ma il Cecconato non si ferma all'apparenza, scava nella personalità granitica della prof. e delinea, con un modus scrivendi asciutto e vivace, i contorni di una figura complessa con finale a sorpresa. Alda Adda, e già il nome ha il suo perchè, una docente impreparata che tortura gli allievi e si fa torturare a sua volta da qualcun'altro (che è il marito), quindi carnefice a scuola e vittima in casa, che riuscirà a liberarsi dal marito che la ostacola e coarta e tornerà a vivere con un gesto liberatorio che stupirà il lettore. Il Cecconato, a soli 18 anni, è in grado di creare con superba maestria un personaggio interessante, dall'aspetto esteriore a quello interiore, descrivendolo con una solida consistenza narrativa, che trasuda lievemente degli echi della ribalderia di Dumà padre e di una tutta naturale mediazione veneta. Singolare e intelligente la "pietas" che Cecconato fa calare sulla figura della professoressa, una pietas condita da una consueta giovanile ilarità, fino a restituirla al lettore libera, degna e tronfia. E' cominciata più o meno così pare lui dica: << Avevo scritto degli appunti con i miei pensieri sulla scuola, quasi uno sfogo. Poi, rileggendoli, mi sono accorto che nella loro tragicità potevano diventare comici. E ho pensato, perché non romanzarli?». Ne è uscito un ritratto ben riuscito sulla scuola di ieri e di oggi, fra pregi e difetti. Un atto di accusa e difesa su cui riflettere. Con lo studio di mezzo, ci ha messo un anno a preparare il manoscritto. Ha creato una trama. Ha inventato questa figura terribile della professoressa, che non sa spiegare, ma solo terrorizzare i suoi alunni, che li mette in difficoltà impartendo giudizi e voti a seconda di simpatie e preconcetti>>. Ebbene si, Alessandro si è buttato e adesso è il suo momento di gloria, una gloria che si è cercata, non cercandola, che spero lo assisterà per molto. La gloria arriva così, tu ti butti e atterri tra le sue braccia, cadi sul morbido e fai un lungo sonno.
martedì 18 giugno 2013
Buttati! E' morbido.
Io sono una che si appassiona ai casi e ancor più ai casi letterari. Nella " bella di matematica", c'è una cronaca minuta segnata da una costante vis comica della vita di un liceale a Treviso, al cospetto del terrore dell'intera classe per la prof. di matematica piovuta nel nord-est dal centro-sud. Ma il Cecconato non si ferma all'apparenza, scava nella personalità granitica della prof. e delinea, con un modus scrivendi asciutto e vivace, i contorni di una figura complessa con finale a sorpresa. Alda Adda, e già il nome ha il suo perchè, una docente impreparata che tortura gli allievi e si fa torturare a sua volta da qualcun'altro (che è il marito), quindi carnefice a scuola e vittima in casa, che riuscirà a liberarsi dal marito che la ostacola e coarta e tornerà a vivere con un gesto liberatorio che stupirà il lettore. Il Cecconato, a soli 18 anni, è in grado di creare con superba maestria un personaggio interessante, dall'aspetto esteriore a quello interiore, descrivendolo con una solida consistenza narrativa, che trasuda lievemente degli echi della ribalderia di Dumà padre e di una tutta naturale mediazione veneta. Singolare e intelligente la "pietas" che Cecconato fa calare sulla figura della professoressa, una pietas condita da una consueta giovanile ilarità, fino a restituirla al lettore libera, degna e tronfia. E' cominciata più o meno così pare lui dica: << Avevo scritto degli appunti con i miei pensieri sulla scuola, quasi uno sfogo. Poi, rileggendoli, mi sono accorto che nella loro tragicità potevano diventare comici. E ho pensato, perché non romanzarli?». Ne è uscito un ritratto ben riuscito sulla scuola di ieri e di oggi, fra pregi e difetti. Un atto di accusa e difesa su cui riflettere. Con lo studio di mezzo, ci ha messo un anno a preparare il manoscritto. Ha creato una trama. Ha inventato questa figura terribile della professoressa, che non sa spiegare, ma solo terrorizzare i suoi alunni, che li mette in difficoltà impartendo giudizi e voti a seconda di simpatie e preconcetti>>. Ebbene si, Alessandro si è buttato e adesso è il suo momento di gloria, una gloria che si è cercata, non cercandola, che spero lo assisterà per molto. La gloria arriva così, tu ti butti e atterri tra le sue braccia, cadi sul morbido e fai un lungo sonno.
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