domenica 28 dicembre 2014

Un mattino a caso.

Ti svegli al mattino e via web, al tg impazzano quelle notizie che ti tolgono il gusto di un buongiorno. Fa freddo, pare sia arrivato anche qui un pò di sano gelo invernale, giusto in tempo per temprare l'anima e un corpo troppo abituato alle temperature miti salentine e a un calore che sa di sud, di terra e di sole. Da una manciata di mesi a questa parte il tg urla notizie raccapriccianti, e dico " urla" perchè queste notizie qui, sono talmente orribili, che uno le sente e prova un forte senso di disgusto, di " orrore", e si incastrano nella mente come tasselli fuori posto. E quindi si avverte quella sana voglia di leggerezza per smorzarne un pò gli effetti. Sapete, io non ho proprio nulla contro la leggerezza, una sana ventata di superficialità, quel tocco di rosso sulla bocca per esempio, che tinge il pallore di un volto di gesso, quel vestito che ti fascia e mette a nudo le forme, quei discorsi leggeri quasi palpabili, forse inconsistenti che per un pò ti congedano dalle brutture del mondo, questo mondo qui che si tinge sempre di tinte più fosche. Può sembrare strano, ma queste notizie qui, bè, hanno comunque un qualsivoglia impatto sulle nostre vite, sulle nostre storie, è come se andassero ad urtare tutti quegli equilibri emotivi precari che badiamo bene a tenere sottochiave, perchè bisogna apparire, mo non so proprio sto cacchio di undicesimo comandamento chi l'abbia tirato fuori. Il mondo dell'apparenza è quello che funziona, e allora cerchiamo di funzionare in egual modo, perchè serve quell'intelligenza arguta per andare oltre le apparenze, per scartare l'involucro che ci riveste, ma non tutti lo fanno. Ci fidiamo di quello che appare, come se questa consapevolezza bastasse a dirci le persone e le cose chi sono. L'anno nuovo è alle porte, un bel frizzante 2015 tutto da scartare, da divorare a morsi, perchè la vita va vissuta così, a morsi lenti e intensi, tanto lenti da gustarsi le cose che passano di qua tenendone il sapore sul palato tutto il tempo che serve per lasciarne il segno, e tanto intensi, perchè ciò che fa di un momento un vero momento è l'intensità, quel rossetto di un rosso così vivo di cui tingiamo non solo una bocca, ma la nostra vita. Sono felice di questo nuovo anno, nuovi propositi, nuove cose che uno impara e mette da parte, ( i nostri nonni dicevano " Mpara l'arte e mintila di parte") e avevano perfettamente ragione. Si impara tanto da un anno che se ne va, si impara ad essere grati per esserci, si impara a maneggiare con cura i rapporti, perchè sono fragili, hanno bisogno di cure, di entusiasmi, di dedizione, di parole dette, si impara a riparare quelle crepe di un vaso, come fanno i giapponesi che le riempiono d'oro zecchino, come a voler significare che un vaso un pò rotto, che ha una storia da raccontare ha un valore ancora più importante. E si impara tanto, si impara a non tenere troppo sottochiave le proprie emozioni, a dire ciò che si pensa e si sente, e se sei fuori tempo massimo, se ciò che dici non arriva, non importa. Si impara a tenere al giusto guinzaglio l'orgoglio, che fa più guai lui del petrolio, si impara, a vivere. Ogni anno in più, se vuoi, impari a vivere, meglio e capisci che non ti importa davvero di quello che può arrivare agli altri di te, se hanno occhi per vederlo bene, impari ad andare tanto oltre all'apparenza delle cose. Ogni anno di più ti è chiaro chi sei e che vuoi. Poi sta a te farne quello che ti pare di ciò che ti arriva, la vita sa essere meravigliosa con te, se solo ci presti attenzione a quanto ti arriva. Forse vi romperò le palle ancora prima che quest'anno volga al termine, con i miei personali auguri, forse vi lascerò un silenzio che vi farà pensare.

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