mercoledì 2 ottobre 2013

Solo una Kinder fetta al latte.

E' arrivata l'insonnia, pare che ad ottobre si desti anche lei e girovaghi per le case della gente, ha una predilezione per le camere da letto, ti si avvicina, ti grida all'orecchio qualcosa, delle volte sussurra e basta, altre, quando è più nervosa, ti punge.
Mi ha appena punta e non c'è stato verso di riprendere sonno. E' come una dannata puntura di zanzara, fa male, pizzica forte. E' arrabbiata, è senza pace, non mangia da giorni e gira senza posa. Le ho consigliato di aprire il frigo e di prendere ciò che vuole, ma lei vuole solo parlare con me. Ha fortuna, io non dormo più e ho un libro sul comodino fermo alla stessa " orecchia" da giorni, fermo alla stessa sottolineatura dallo stesso giorno. Dice questo il breve periodo che ho rimarcato ad inchiostro nero ".. se si potessero cucire le ferite con ago e filo come si fa con gli strappi nella stoffa, le cure sarebbero più sopportabili". E' un pensiero di Isabel Allende in Inès dell'anima mia, è anche ora un mio pensiero, acquisito, ma anche mio. Forse lei ha ragione, mentre la pelle te la cuciono, soffri, poi però quando le due estremità sono state riprese vicine con ago e filo, quel filo che le tiene insieme, poi cicatrizza e viene tolto via quasi facilmente, ne basta sollevare l'estremità di un punto e lo sfili via e la pelle resta unita, la pelle dello strappo. Alcuni strappi dentro restano strappati, e la pelle resta distaccata dall'altra, la ferita resta aperta e basta che il ricordo ci torni sù per vivificare la ferita col sale. Le ferite dell'anima sono tagli nel sale, bruciano, poi le curi, solo poi. Bè dovevo pur dire qualcosa alla mia ospite indesiderata, che è arrabbiata senza possibilità di fugare quella rabbia. Mi ha fatto una domanda, è quella stessa domanda che le ruba la pace da giorni, sta andando in ogni camera da letto possibile nelle case della gente a farla, l'ha fatta anche a me. ".. perchè la gente non si da una cazzo di possibilità, una che sia una, quando qualcosa di bello bussa alla porta"?.. Io la guardo e non so che dire perchè questo suo interrogativo esistenziale alle 4 del mattino mi spiazza, cosa devo dirle?.. Mi verrebbe subito, senza nemmeno pensarci, di dirle che è perchè quella cosa che lei crede così bella, forse per la gente di cui mi parla non lo è davvero, altrimenti mai al mondo se la lascerebbe scappare una fottuta possibilità in questa vita così effimera. Poi mi verrebbe da dirle ancora, forse perchè manca il coraggio, forse perchè ci sono persone che si assumono il rischio delle cose, come me, che quando qualcosa di bello viene a bussare, bè faccio un tale casino per vivermela, che l'insonnia non si immagina neanche, lotto disperatamente per strapparmi quell'emozione e cucirmela con ago e filo sulla pelle. E poi le dico che può essere anche perchè bisogna rispettare la propria natura, ci sono uomini da porto e uomini impavidi da mare aperto. Lei mi fissa come per farmi capire che non mi segue nei miei ragionamenti, e ribatte che la vita è una straordinaria, meravigliosa, fantastica occasione per far muovere il cuore e tenere a bada la ragione. Io sono d'accordo con lei, smetterei di mangiare anch io per giorni per avere ragione, ma la ragione non serve. Le ho suggerito di mettersi il cuore in pace e di smetterla di arrovellarsi, che c'è sempre una ragione, ma che non è quella che importa. Importa il modo che la palesa, e ce ne sono tanti di modi, alcuni sono solo sbagliati. Le ho detto di prendere una kinder fetta al latte dal mio frigo, se ne fosse rimasta più di una, e di tornarsene a letto, non mi piace la faccia che ha, ha la fronte aggrottata, gli occhi gonfi di pianto e si danna perchè non può dormire, senza trovare una risposta alla sua domanda. Io le ho detto che la penso esattamente come lei, che quando qualcosa viene a trovarci, e te la trovi lì, quell'emozione, inaspettata, e forse dietro la tua porta da sempre, bè devi lasciarla entrare, devi trovare il vento che gli spalanchi la tua porta, altrimenti tornerai a guardarti indietro sempre. Io lo so trovare il vento e se non c'è lo scateno, vado da Eolo e mi faccio annunciare. Le occasioni della vita hanno bisogno di vento, non importa quanto durino, non lo saprai mai se non te le vivi, perchè sono quell'energia pura incontaminata, senza spazio e senza tempo, che rifugge le logiche e i piani, che ti cura e non ti serve l'ago e il filo. L'insonnia è arrabbiata, ed ora che mi ci ha fatto pensare, svegliandomi, lo sono anch 'io. Le ho suggerito di prenderlo quel volo e di andare dall'altra parte del mondo per vedere cosa c'è, di farlo, di non stare più a pensarci e le ho suggerito anche di voltare le spalle decisa a chi non trova vento per lei, di andarsene via. Non lo so se lo farà, credo che abbia paura, credo che abbia la testa dura più della mia, credo che si aspetti che quel vento la segua, io questo non posso saperlo, però. Sono certa di una cosa, che stamattina prima di andare in studio berrò solo il caffè, non la troverò la fetta al latte, l ha divorata lei, credo ne fosse rimasta solo una.

Nessun commento:

Posta un commento