venerdì 6 giugno 2014

Momenti di vetro.


Ieri pomeriggio in una pausa rubata allo studio e al lavoro, sono fuggita al mare, (nel mare c'è sempre un porto. Funziona un pò come con la musica, solo che il mare non si fa sentire). La prima voluta digressione, ma credo ne siate già avvezzi, è il mio stile, mentre butto giù qualcosa, cè già qualcos'altro che incalza nella testa e non mi riesce di ignorarlo, e così funziona a catena, digressione chiama digressione. Tornando al bandolo della matassa, passeggiando lungo il muricciolo che rasenta il lungomare con lo stomaco coinvolto in un party gelato, mi si offriva alla vista un puzzle scomposto di bottiglie vuote lasciate sul muretto, disseminate qua e là. Non ho pensato al disordine, a qualcosa che a suo modo sporcava il paesaggio, lo imbrattava, lo rovinava. Ho invece subito pensato che quelle bottiglie vuote o semivuote fossero semplicemente momenti di vita lasciati a decantare su un solitario muro di mattoni, momenti. Ho pensato che cosa rimane di quei momenti, la mia mente si è subito avviluppata in intrecci, in relazioni, in giochi, in game over. Su alcune di queste bottiglie di vetro ci ho visto un GAME OVER scritto a caratteri cubicali, e restano le bottiglie. La mente è andata a due amanti che si ritrovano in una semioscurità vicino al mare ad amarsi, a raccontarsi, a viversi un momento che sembra durare un'eternità, ignari che sarebbero rimaste li quelle bottiglie vuote a testimonianza di questo amore clandestino, proibito.Erano lì immobili, come silenziosi testimoni di una tempesta di passione consumata. Da oggi in poi quando vedrò due bottiglie vicine sul muretto del lungomare, vedrò due perduti amanti. 

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