martedì 12 gennaio 2016

Ciao StarMan.


Ciao amici di Voglie. Ieri è andato via un grande, un gigante della musica rock, un trasformista del rock, David Bowie. Il 10 gennaio 2016 nello stato di Manhattan, New York, si spegne consumato da un cancro, che però non ha mai spento o avvilito la sua anima tenace, una rockstar, un mito di ieri, oggi e domani, perchè se la morte è un evento certo, è altrettanto certo che David Bowie, vivrà per sempre. Non è morto, si è solo imbarcato in un altra pazza avventura. Il duca bianco che ora percorre le strade del cielo, con tutta la sua stravaganza, la sua eleganza, il suo tenace individualismo, mai letto tra le righe, ma al contrario gridato, urlato in ogni suo mood, non lo scorderemo, di certo mai. E' un manifesto del Rock. Celebri le sue " massime" incastonate come diamanti puri, per chi è capace di coglierle, nelle sue canzoni, ne cito alcune:

 io sarò re, e tu, tu sarai la regina. Sebbene niente li porterà via, possiamo essere Eroi, solo per un giorno. Heroes.

Malgrado sia lontano più di centomila miglia, Mi sento molto tranquillo, E penso che la mia astronave sappia dove andare. Space Oddity.

Hai il vestito strappato, la tua faccia è un casino. Non sei mai soddisfatta, ma l’eccesso è la tua regola. Rebel Rebel.

C’è un uomo delle stelle che aspetta in cielo, gli piacerebbe venire e incontrarci, ma pensa che potrebbe impressionarci. C’è un uomo delle stelle che aspetta in cielo, ci ha detto di non scacciarlo, perché lui sa che ne vale la pena. Starman.

Pace in terra, può esserci. Negli anni a venire, forse vedremo,Vedremo il giorno di glori, Vedremo il giorno, quando gli uomini di buona volontà, Vivranno in pace, vivranno in pace ancora. Peace on earth. 

Uno spirito ribelle, irriverente che lasciava a bocca aperta il mondo, anche probabilmente quello degli alieni, così caro al suo immaginario.

" Essere al sicuro, diceva, è l'ultima cosa che voglio. Voglio andare a letto tutte le sere dicendo, se non dovessi più svegliarmi posso almeno dire di aver vissuto da vivo".
E ancora " Noi siamo artefici della vita, ma è anche vero che la vita stessa è artefice di noi stessi.
Un uomo che si lasciava fluire, lasciava le cose scorrere, che non anelava alla sicurezza, alla stabilità, alle certezze del quotidiano vivere, ma che lasciava uno spazio sconfinato alle emozioni, a quelle che senti sulla pelle e sotto la pelle, a quelle che inevitabilmente ti sputano fuori quello che sei. Ed è Rock, è decisamente rock chi ti sbatte in faccia le sue emozioni senza pudore, e lui, lo era, Rock, ne era l'anima. Una differenza cromatica negli occhi che già rivela e anticipa il suo essere speciale, bello e dannato, puro nelle emozioni e ribelle nelle viscere, eccentrico, stravagante e irriverente. Un uomo capace di vivere all'altezza dei suoi sogni, del suo immaginario popolato da alieni e delle sue emozioni. 
Ma la morte è un appuntamento per tutti, è lì a un angolo della vita, insidiosa, nascosta, che aspetta. E vivere le proprie emozioni con tenacia, con quella purezza di intenti, non contaminata dai clichè, dalle abitudini, dagli usi comuni, dalle certezze del mondo che viviamo, vivere, come ci pare, fare errori, tornare indietro, lasciare, cominciare, disfare, uscire dalla gabbia delle nostre zone erronee, vivere il presente, assaporare ogni attimo di vita, questo è il vero modo di farsi beffa della morte. Lasciare di sè, un impronta indelebile, un quadro di colori, un immagine di se che mai sbiadirà dalla memoria di chi ci ama, e amare, amare sempre, amare incondizionatamente, amare se stessi e gli altri, senza buonismi, eccessi di zelo, ma amare col cuore e vincere la morte.
Ciao uomo delle stelle.

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