lunedì 8 giugno 2015

Una piccola moneta d'oro.


..Ti capita tra le mani una vecchia foto, una foto che ti ritrae in un gruppo di ragazzi simpatici che sorridono allo scatto. Ho la faccia tonda in quella foto, gli occhi stanchi e un bel sorriso, indosso una maglia verde e accanto a me c'è una ragazza, magra, ha i lineamenti spigolosi, gli occhi verdi, la pelle olivastra, i capelli lisci di un nero troppo nero e sorride anche lei nella foto. Era uno scatto di gruppo. Eravamo a Roma, in classe, al master di diritto privato europeo e durante una pausa, abbiamo fatto quella foto. Quando me la ritrovo tra le mani, quando la vedo sbucare dalle pagine di un libro in cui la tengo custodita, affiorano tante emozioni, diverse. Una foto è un mondo. Ti spalanca una molteplicità imprevista di sensazioni, ti teletrasporta nel tempo e nello spazio, ti fa fare un salto nel passato, e ti rivedi a un banco di una classe nell'università " la sapienza di Roma", piena di speranze e di sogni per il futuro e accanto ad una persona, di quelle che si incontrano per caso, e altrettanto per caso restano per sempre, Elena. Incontri un casino di persone per la strada, quella che fai, a volte, capita che la tua strada incroci strade d'altri, perchè ti iscrivi a un master a Roma, perchè fai un concorso a Milano, perchè frequenti un corso d'inglese intermedio, perchè quella volta lì, che si ripete tante altre volte, incontri la gente e spesso la gente che incontri, resta nella tua vita e la riempie di cose. Ognuno ti da qualcosa, è come se ognuno rappresenti una piccola moneta d'oro che riempie la tua bisaccia, quello che è bello è che alla fine della corsa, la tua bisaccia trabocca di monete d'oro e di esperienze. Elena è tante monete d'oro tutte insieme. Come quella vecchia foto, che dura nel tempo, a dispetto di ciò che inevitabilmente scorre e ci lasciamo dietro, forse un pò nostalgici, una vera amica non scorre, non passa, resta e la si ritrova e la guardi ogni volta, come quando ti ritrovi tra le mani quella vecchia foto. E così l'ho rivista io. L'ho aspettata fuori dalla metro a fermata Marconi, mi pare si chiami così, ero cotta di stanchezza, dopo il viaggio in treno da Lecce, il tran tran dei mezzi, la borsa da viaggio stracolma, lo stomaco asciutto, ero li poggiata sul muretto e guardavo a destra e a sinistra lungo la strada, con la voglia di scorgere quel viso amico, e dopo pochi minuti di attesa, l ho vista arrivare in macchina, è scesa agile e snella come una gazzella e mi ha cinta in un abbraccio da africa nera, tanto era caldo e affettuoso. Ci sono quelle persone che sanno di pane, di zucchero, di dolci, che sanno di cose buone ed io devo dire la verità ho la fortuna di incontrarle. Mi sono subito sentita a casa, il tempo non vale un cazzo, non c'era più la costante tempo, non erano mica passati sti sei anni, mi pareva ieri ci fossimo trovate al corso, e invece sei lunghi anni si facevano beffa di noi, o meglio eravamo noi a beffarli. Ho trascorso una serata indimenticabile a testaccio, ho mangiato come uno scaricatore di porto, pur conservando inalterata una certa eleganza nei modi, ho bevuto vino bianco nel suo giardino di casa, manco fossi approdata nell'Eden, bianco, freddo e goloso, a lunghi sorsi, ero rinata. Capita che ti senti incredibilmente, fottutamente felice, con niente, con una persona vicino, con un bicchiere vicino, con qualcosa che frizza nell'aria e ti solletica l'anima, capita che ti senti schifosamente felice, capita, per fortuna capita anche questo. Capita anche quando ti senti a casa in un posto, le tue sensazioni te lo comunicano a gran voce, quelle non ti cannano mai, capita quando qualcuno che non rivedevi da sei lunghi anni ti allunga una mano e ti da il suo cuore, te lo da con un abbraccio che ti scalda e ti rinfranca dalla stanchezza, con una camera tutta per te che ti prepara per dormire, con una bottiglia di vino goloso che si scola con te come se in quel giardino fosse scoppiata di li a breve una festa esagerata. Capita quando cammini per le strade di testaccio con quel senso di libertà addosso e quella sensazione che puoi fare tutto, che di li a breve conquisterai il mondo, e ti dimentichi che il giorno dopo hai un esame da fare, un concorso, te ne dimentichi, come avessi battuto la testa su un sasso. Ci sei tu, l'amicizia, Roma e la tua libertà che sa avere un sapore sempre più buono. Questo conta davvero ciò che lasci a qualcuno, quel corredo che ti porti appresso ogni giorno inconsapevole della tua vita, perchè, è questa non è la scoperta dell'America, quello che  lasci a qualcuno, quel sorriso, quel bacio, quella stretta di mano anche inconsapevole ha un valore inestimabile. Dovrebbe esserci un museo che conserva questo, che tiene impreziositi i gesti che dispensiamo alla gente, quelli belli, e cestina come un download che abbiamo scaricato ma che non ci serve, quelli brutti, ed Elena è una gran cosa bella!

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