lunedì 25 agosto 2014

Mi basta il 20 politico.

L'estate 2014. Non c'è che dire, grande attrice, ha finto di continuo, non si è mai mostrata, se non per un periodo breve e intenso. Ci ha dispensato grasse nuvole, cieli plumbei, morsi settembrini, pioggerelle e aria da frigo, non si è mai concessa, ha temporeggiato a lungo, prima di scoprirsi in tutto il suo calore. Che ci vuoi fare, pare sia femmina e le femmine si sa, sono volubili, capricciose e talune si fanno attendere, assai. Certo è che è stata estate, è ancora estate, ci mostra la sinuosa coda in bella vista, come una gatta sorniona che nascosta dietro al sofà lascia volutamente intravedere la lunga codina elegante e pelosa acciambellata a regola d'arte sul parquet. La gatta, però, fa ancora le fusa. La bella stagione, che s'era addormentata, di colpo si è svegliata nel bel mezzo di un agosto soleggiato e caldo, umido sulla pelle. Mi sono licenziata dal blog, si fa per dire, una brevissima tregua, giusto per capire quanto la fame salga e la sete mi assale. Traboccante è l'aggettivo consono. Traboccavo di voglia su Voglie. Mi è mancato il mio angolo di paradiso virtuale e mi auguro di cuore, che io sia mancata a voi. Certe mancanze vanno sanate a furor di nero inchiostro. C'è stato un periodo in questo tempo qui, in cui la mia mente curiosa si è arrovellata sulle persone. E la conseguenza immediata è che mi è venuto il mal di gente. Si! Non avrei mai creduto di poter dare così tanta importanza alle persone, a quelle che hai già incontrato e che vuoi o non vuoi, ami, a quelle in cui inciampi per caso o per fato e che in un certo qual modo ti danno qualcosa o ti tolgono qualcosa, dipende un pò da che punto guardi. E' curioso! Le persone hanno un potere, delle volte hanno il potere di farti sorridere, di farti piangere, di farti riflettere. Le persone che incontriamo, esattamente così come sono, normali, se un concetto di normalità può esistere, strampalate, con un io più o meno marcato e definito, marionette, forti, fragili, influenzabili, convinte delle loro convinzioni, insomma nell'immenso e variegato calderone del mondo, noi incontriamo le persone, e ognuno di loro, se ci prestiamo attenzione ci dice qualcosa, ci da qualcosa prima di perdersi per le strade del mondo, strade su cui, magari, le incontrerai ancora in nuovi contesti, in nuovi scenari, nella tua vita. Perchè si sa, il mondo è fatto di strade, in discesa, in salita, a caduta libera, ma di strade, innumerevoli strade in cui ti ci imbatti e incontri. A un certo punto gli esami che ti fanno queste persone qui, diventano un pò gravosi, e ti senti una vocina dentro convinta che ti dice " dovresti far questo, dire questo, non dire quello che senti davvero, sottacere, fingere, non essere troppo vera, nè troppo diretta, mediare, non esprimere il proprio gretto punto di vista, senza prima portarlo a raffinare, a smussare angoli, a levigare la materia, e quello che è peggio la voce continua e incalza con " non è mica permesso sentirsi così, devi provare queste di emozioni, perchè quelle altre che stai provando ora e che ti fanno sentire sottosopra dentro, in fondo, bè no, non vanno bene, non si può". La gente ti piazza davanti un cazzo di codice com portamentale e tu o lo assecondi e allora ti arriva l'accettazione, quasi tacita, o scegli di essere quella che sei, e che tu vada bene o male poco ti frega, hai la tua di accettazione e sai bene, perchè è già successo che ora ti senti così, un pò rotta dentro, il tuo paesaggio è stato un pò rovinato, quella morfologia fisica si è un pò modificata, e tu ci fai i conti, osservi in silenzio il tuo paesaggio e ti tieni sto mal di gente, perchè qualunque cosa fai e dici non va mica bene, e sai che c'è chi se ne frega!... Insomma io sto mal di gente qua, ce l ho avuto, e per una come me, che è un animale sociale, pare na cosa seria. Invece a un certo punto, così dal nulla ti viene, perchè sei stanca di dare, perchè hai quasi paura di dare ancora, e di scoprirti dopo, col mal di gente a palla. Che poi, sto mal di gente a palla, per quanto ti tenga, come dire, cautelata da nuovi incontri con le persone, ti fa apprezzare, che non è mica roba da poco, quella che sei, in tutti i tuoi sbagli. Perchè poi inevitabilmente le persone ti mettono sotto esame, ti mettono in discussione, ti mettono in gioco. Io, sapete, non voglio il 30 per stare bene, mi basta il 20 politico.  

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